The ordered sequence of processing modules operating on an input file to generate an output image is known as the “pixelpipe”.

L’ordine della pixelpipe è rappresentato graficamente dall’ordine in cui i moduli vengono mostrati nell’interfaccia utente – la pixelpipe inizia con l’immagine RAW in fondo alla lista dei moduli, e applica uno ad uno i moduli di elaborazione, impilando elaborazioni livello dopo livello dal basso verso l’alto, finché non raggiunge la somma della lista, dove restituisce l’immagine elaborata completamente.


Nota: L’ordine in cui ciascun modulo di elaborazione viene eseguito corrisponde all’ordine in cui i moduli sono mostrati nell’interfaccia utente di Ansel. Cambiare l’ordine dei moduli nell’interfaccia utente modifica il modo in cui la tua immagine viene elaborata.


ordine dei moduli e flusso di lavoro

L’ordine in cui i moduli vengono eseguiti all’interno della pixelpipe è stato selezionato accuratamente per ottenere il miglior risultato possibile. Nelle versioni precedenti di Ansel non era possibile cambiare l’ordine dei moduli. Ciononostante esiste un numero di casi d’uso molto specifici in cui si consiglia lo spostamento di alcuni moduli nella pixelpipe.

Il flusso di lavoro riferito alla scena tenta di eseguire quante più operazioni possibili nello spazio colore RGB lineare, comprimendo i toni (attraverso una mappatura tono non lineare) soltanto per adeguarsi al dispositivo di output, alla fine della pixelpipe. Questo ha il vantaggio di essere uno spazio colore in cui effettuare trasformazioni più realistiche dal punto di vista fisico rispetto al flusso di lavoro tradizionale _riferito allo schermo, il quale effettua operazioni in uno spazio colore percettivo non lineare. Privilegiare il realismo fisico (della fisica, piuttosto che quello percettivo) rende più facile produrre algoritmi di elaborazione più prevedibili con minori artefatti.

Il diagramma a seguire dovrebbe aiutarti a comprendere le differenze tra questi due flussi di lavoro:

![scene-referred and display-referred modules]../../../the-pixelpipe-and-module-ord../../../scene-display-workflows.png)

  1. Scene-referred modules process linear data that is proportional to the amount of light collected by the camera at the scene. The dynamic range of an image in the scene-referred section of the pixelpipe is often larger than that of the display medium.

  2. At some point in the pixelpipe, these pixel values are compressed by a non-linear tone mapping operation into a smaller dynamic range more suitable for display on a monitor or a print.

  3. The remaining modules operate in the non-linear display-referred section of the pixelpipe to produce the final output image.

cambiare l’ordine moduli

Rimane altamente consigliato che l’utente non modifichi l’ordine all’interno della pixelpipe per una serie di ragioni:

  • The sequence of modules has been selected with great care in order to give highest output quality. Changes to the sequence often worsen the result rather than improving it.
  • Some processing modules simply don’t make sense if they are shifted in the pixelpipe. For example, highlight reconstruction needs to be performed on raw data before demosaic, which itself needs to be performed before any input color profile can be applied. For this reason it is still not possible to move some of the modules that are placed early in the pixelpipe.
  • Most processing modules are designed to work within a specific color space (see the color management section for more details). Full flexibility would require modules to support different parallel algorithms depending on the color space they are working in, which would drastically increase complexity.

A dispetto della raccomandazione generale di lasciar stare l’ordine della pixelpipe, è possibile spostare i moduli al suo interno tenendo premuto Ctrl+Maiusc mentre si trascina il modulo desiderato nella nuova posizione. Ciò dovrebbe essere fatto da utenti esperti che comprendono l’impatto che avrà sull’immagine.

The module order can be manually changed back to either the v3.0 or legacy versions using the module order module, which can also be used to define your own custom module order presets.